Albert Vanhoye S.J., «Pi/stij Xristou=: fede in Cristo o affidabilità di Cristo?», Vol. 80 (1999) 1-21
The meaning of the Pauline pi/stij Xristou= is the subject of much discussion. Is the genitive here objective: "faith of Christ" or subjective: "the pi/stij of Christ"? In the latter interpretation the problem is the meaning of pi/stij. "The faith of Christ" comes up against the fact that the act of believing is never ascribed by Paul to Christ, nor is it ascribed to him elsewhere in the New Testament. The "faithfulness of Christ" avoids this objection but is a weak alternative. The fact that pi/stij also has the meaning of "credibility" or "trustworthiness", is sometimes overlooked. This is the meaning which suits some texts because the "trustworthiness" of Christ is what makes the Christians "faith" possible.
creduto in Cristo". Nondimeno, alcuni esegeti preferiscono il senso soggettivo, "fedeltà di Cristo" o anche "fede di Cristo".
In Gal 2,20, Paolo descrive la sua situazione di credente, dichiarando: "Ciò che adesso vivo nella carne, lo vivo nella pi/stij del Figlio di Dio, che mi amò e consegnò se stesso per me". In questa frase, non troviamo lespressione "credere in", ma il senso oggettivo resta possibile, se si insiste sulla connessione tra pi/stij e "io vivo": "io vivo nella fede", quindi si tratta della mia fede nel Figlio di Dio; il senso soggettivo conviene ugualmente, perché si può concepire la pi/stij del Figlio di Dio come unatmosfera nella quale vivo. Occorre allora precisare il significato di pi/stij, scegliendo tra fede, fedeltà e affidabilità.
Nel corso della discussione successiva sulla giustificazione, in Gal 3,22, Paolo afferma: "La Scrittura ha rinchiuso tutto sotto il peccato, affinché in virtù della pi/stij di Gesù Cristo, i beni promessi fossero dati ai credenti". Diverse interpretazioni appaiono possibili, perché questo testo parla della pi/stij e dei credenti: fede in Gesù Cristo, fede cristiana, fede di Gesù Cristo o fedeltà o affidabilità.
Nella Lettera ai Filippesi (3,9), il contesto è similmente di confronto tra due vie verso la giustificazione. Paolo esprime la sua presa di posizione dicendo: Cerco di essere trovato in Cristo "non avendo come mia giustizia quella che viene dalla legge, ma quella che viene per mezzo della pi/stij di Cristo, la giustizia cioè che viene da Dio, basata sulla pi/stij". Anche qui diverse interpretazioni appaiono possibili, genitivo oggettivo o soggettivo o di relazione, e significati diversi per pi/stij.
Nella lettera ai Romani lespressione che ci interessa viene adoperata due volte in un passo estremamente importante, che viene dopo la parte negativa di descrizione della cattiveria umana (1,183,20). Paolo vi proclama la sua dottrina della giustificazione, dicendo: "Adesso è stata manifestata la giustizia di Dio [...] giustizia di Dio per mezzo della pi/stij di Gesù Cristo, per tutti i credenti" (3,22). Qui di nuovo lesitazione è possibile tra fede in Gesù Cristo, o fede, fedeltà, affidabilità di Gesù Cristo, o fede cristiana. Il passo si conclude in 3,26 dicendo che Dio è "giusto e giustificante, giustifica colui che è dalla pi/stij di Gesù". Lespressione si trova senza il nome di Gesù in Gal 3,7.9 "quelli che sono dalla pi/stij" in contrasto con "quanti sono da opere di Legge" (Gal 3,10). Questo contrasto suggerisce che lespressione si riferisce alla fede della persona