Maurice Gilbert, «L’interpretazione di SiracideVL-Vg 24,6a», Vol. 96 (2015) 113-118
The addition in SirVL-VG 24,6a (“I [Wisdom personified] made the light arise that does not set”) has been understood by C. Kearns as the light that illuminates the righteous in the afterworld. In this short note, we propose to see in this “light” that of the Torah, which arose before the creation of the universe.
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L’interpretazione di SiracideVL-Vg 24,6a
All’inizio del suo discorso in Siracide 24, la Sapienza personificata
dice, secondo la versione VL-Vg:
5(3a)
Ego ex ore Altissimi prodivi
primogenita ante omnem creaturam
6
Ego in caelis feci ut oriretur lumen indeficiens
(3b)
et sicut nebula texi omnem terram.
I due stichi 5b e 6a sono aggiunti al testo greco breve del Siracide.
Qui mi soffermerò sullo stico 6a: “Io nei cieli ho fatto che sorga la luce
che non tramonta” 1.
Finora l’unica interpretazione un po’ consistente di SirVL-Vg 24,6a è stata
quella di Conleth Kearns, nella sua tesi dal titolo The Expanded Text of Ec-
clesiasticus, del 1951, finalmente stampata da Pancratius C. Beentjes nel
2010 2. Secondo Kearns, il testo di quest’aggiunta latina, che recita: ego in
caelis feci ut oriretur lumen indeficiens, si riferisce alla luce che illuminerà
i giusti dopo la loro morte, ciò che spiega l’altra aggiunta latina di SirVL-Vg
24,45 nel suo terzo stico, con le parole illuminabo sperantes in Domino. Per
suffragare la sua interpretazione, Kearns cita numerosi testi apocrifi che of-
frono proprio questa idea del ruolo della luce. Già nel 1999 mi ero mostrato
dubbioso riguardo a questa interpretazione 3. Oggi ne propongo un’altra.
Nei libri postesilici dell’Antico Testamento, troviamo almeno quattro
testi che considerano la tôrâ come luce 4. Cito i principali:
1
Cf. W. THIELE, Sirach (Ecclesiasticus) (Vetus Latina 11/2; Freiburg
1987) 674-676.
2
C. KEARNS, The Expanded Text of Ecclesiasticus. Its Teaching on the
Future Life as a Clue to Its Origin (ed. P.C. BEENTJES) (DCLS 11; Berlin
2010) 163, 168-170. Seguono l’interpretazione offerta da Kearns G.L. PRATO,
“La lumière interprète de la Sagesse dans la tradition textuelle de Ben Sira”,
La Sagesse de l’Ancien Testament (éd. M. GILBERT) (BETL 51; Leuven 21990)
317-346, spec. 338, e Th. LEGRAND, “La version latine de Ben Sira: État de
la question. Essai de classement thématique des ‘Additions’”, The Texts and
Versions of the Book of Ben Sira (eds. J.-S. REY – J. JOOSTEN) (JSJS 150; Lei-
den 2011) 214-234, spec. 228.
3
M. GILBERT, “Les additions grecques et latines à Sir 24”, Lectures et re-
lectures de la Bible. Festschrift Pierre-Maurice Bogaert (éds. J.-M. AUWERS
– A. WÉNIN) (BETL 144; Leuven 1999) 195-207, spéc. 202.
4
Cf. G. VERMÈS, “The Torah as a Light”, VT 8 (1958) 436-438.
BIBLICA 96.1 (2015) 113-118