Francesco Cocco, «'Mors tua, vita mea'. Eleazaro e il sommo sacerdozio», Vol. 94 (2013) 509-533
The book of Numbers devotes ample space to Eleazar, Aaron's third son who becomes heir to his father's priesthood after the mysterious death of his two older brothers, Nadab and Abihu. The article shows how Eleazar's destiny is marked, at every important stage, by someone's death, a fact which favours his rise to the high priesthood. The analysis of the texts suggests that the dynasty of Zadok could be the priestly group interested in putting forward Eleazar's figure.
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3. Giosuè e la successione mosaica “mediata†da Eleazaro (Nm
27,12-23)
Si rimane ancora più persuasi dell’esistenza di un progetto di
consolidamento della figura di Eleazaro in Numeri se si prende in
considerazione il racconto di 27,12-23. È un brano particolarmente
interessante ai fini della ricerca che stiamo compiendo pur essendo
— almeno di primo acchito — collaterale rispetto a essa, in quanto
non sembra riguardare direttamente la vicenda di Eleazaro: i pro-
tagonisti che emergono sulla ribalta sono piuttosto Mosè, di cui si
registra l’annuncio della morte 44, e Giosuè, divinamente indicato
come colui che assumerà le redini del comando.
Il punctum dolens nella comprensione di questa pericope è la se-
quenza delle azioni che YHWH ordina a Mosè di compiere (vv. 18-
21). In particolare, ciò che crea problema è la disposizione divina
di far comparire Giosuè davanti a Eleazaro in presenza della comu-
nità (v. 19) che, se confrontata con gli altri ordini di YHWH che l’ac-
compagnano, appare forzatamente inserita nella sequenza delle
azioni. Questa è la ragione per cui diversi esegeti rilevano che l’an-
damento del discorso risulterebbe più logico se alla cheirotonia del
v. 18b seguisse 45 immediatamente il trasferimento dell’autorità mo-
saica (v. 20) piuttosto che l’ordine di far comparire Giosuè davanti
al sacerdote Eleazaro, che difficilmente può essere compreso se non
nel segno di una certa sottomissione del figlio di Nun rispetto alla
figura sacerdotale 46.
44
È da rilevarsi il fatto che Nm 27,13 funge, a livello tematico, da vero e
proprio ponte tra Numeri 20 e Numeri 27, dato che riprende quasi ad litteram
l’epilogo della vicenda di Aronne. Sulla corrispondenza tra i due racconti cf.
E. ASSIS, “Divine Versus Human Leadership: An Examination of Joshua’s Suc-
cessionâ€, Saints and Role Models in Judaism and Christianity (eds. M. POOR-
THUIS – J. SCHWARTZ) (Jewish and Christian Perspectives 7; Leiden 2004) 26-27.
45
G. von Rad ritiene che la sequenza di queste due azioni comporti un
nesso di casualità : il trasferimento dell’autorità mosaica sarebbe non solo se-
guente (in senso cronologico) ma anche conseguente (in senso logico) all’im-
posizione delle mani. Perciò egli sostiene che il v. 19 appartenga a “eine stark
klerikalisierende und theologisierende Schichtâ€; cf. G. VON RAD, Die Prie-
sterschrift im Hexateuch (BWANT 13; Stuttgart – Berlin 1934) 128-129.
46
Per tale ragione il v. 19 viene visto come aggiunta “sacerdotale†da M.
NOTH, Ãœberlieferungsgeschichtliche Studien (Halle 1943) I, 233 e S. MITT-
MANN, Deuteronomium 1:11–6:3 (BZAW 139; Berlin 1975) 110.