Francesco Cocco, «'Mors tua, vita mea'. Eleazaro e il sommo sacerdozio», Vol. 94 (2013) 509-533
The book of Numbers devotes ample space to Eleazar, Aaron's third son who becomes heir to his father's priesthood after the mysterious death of his two older brothers, Nadab and Abihu. The article shows how Eleazar's destiny is marked, at every important stage, by someone's death, a fact which favours his rise to the high priesthood. The analysis of the texts suggests that the dynasty of Zadok could be the priestly group interested in putting forward Eleazar's figure.
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Secondo A.S. Kapelrud, invece, l’ambiguità dell’informazione sa-
rebbe voluta e intenzionale e risponderebbe al fine di tenere ampio
lo spettro della fattispecie peccaminosa attribuita a Mosè e Aronne:
il testo, infatti, deve indubbiamente spiegare per quale motivo non
saranno loro a guidare il popolo nella conquista della terra pro-
messa, ma deve al contempo evitare di caricarli di una violazione
troppo grave, che finirebbe per gettare discredito sulle loro figure.
Di qui la necessità di insinuare che colpa vi fu, senza però descri-
verne esplicitamente la natura e la portata 38.
Anche secondo D.T. Olson l’indeterminatezza di Numeri 20 nel
qualificare la violazione dei due fratelli sarebbe intenzionale: egli,
però, ritiene che sia uno stratagemma finalizzato a ingrandire la gra-
vità e la complessità della colpa, allo scopo di ricondurre Mosè e
Aronne — ma anche Miriam, che non a caso muore all’inizio del
medesimo capitolo — a una dimensione più umana, di solidarietÃ
nel peccato che accomuna tutta la discendenza di Adamo 39. Lo
stesso Olson individua nel testo un’anomalia: Aronne appare al-
quanto passivo sulla scena di Nm 20, poiché — pur essendo desti-
natario degli ordini divini, al pari di Mosè — egli in pratica non fa
altro che radunare l’assemblea, mentre la sequenza drammatica delle
azioni vede come unico protagonista suo fratello; eppure, a ben
guardare, Aronne è il primo a pagare le conseguenze dell’incidente
di Meriba, visto che muore immediatamente dopo. A tale afferma-
zione di Olson si potrebbe obiettare che ciò che egli presenta come
un’aporia può trovare una spiegazione se si rimane ancorati alla let-
tera del testo: la violazione di Aronne potrebbe, infatti, essere letta
come un’omissione nell’esecuzione pedissequa degli ordini divini,
laddove quella di Mosè risponderebbe alla fattispecie di una mani-
polazione dei medesimi ordini. Nella logica della narrazione, dun-
que, i due fratelli sarebbero parimenti manchevoli nei confronti degli
ordini ricevuti da Dio.
Nondimeno, il richiamo di Olson all’accelerazione che la sorte
di Aronne subisce rispetto a quella di Mosè rappresenta per noi un
interessante motivo di riflessione: a cosa si deve tanta fretta nel
mandare in esecuzione la sentenza di Aronne, mentre quella di
Mosè — identica nella forma e nella sostanza — viene procrasti-
38
Cf. A.S. KAPELRUD, “How Tradition Failed Mosesâ€, JBL 76 (1957) 242.
39
Cf. D.T. OLSON, Numbers (Louisville, KY 1996) 129.